mercoledì 29 febbraio 2012

La primavera nel cuore





Sarà che sento già la primavera, ma in questo periodo ho tanta voglia di leggerezza, non tanto fisica (sono una buona forchetta ed è solo fortuna che io riesca a bruciare le calorie!), piuttosto mentale, quella che ti fa alzare al mattino con la voglia di fare e  ti fa andare a dormire serena e in pace con te stessa. Sentire la primavera è come essere innamorati, forse non di una persona, ma della vita stessa...e non è poco: sono stati anni un pò difficili per me, per tanti motivi, nemmeno adesso è una passeggiata...

Ieri pomeriggio, stavo mettendo un po' di ordine tra le immagini che ho archiviato, quando, non a caso, è saltata fuori questa foto scattata l'estate scorsa al mare. Dico sempre che la natura ama stupirci con le sue meraviglie, e la libellula - questa creatura delicata e perfetta - ne è un esempio.







La libellula ha un significato particolare, annuncia un cambiamento, una trasformazione, e ci ricorda che, spesso, la realtà non è come appare. Ecco.......vorrei che la mia realtà fosse un pò più spensierata, leggera come una libellula, pur consapevole delle mie responsabilità, semplicemente perchè.....me lo merito.

Vorrei delle belle novità, grata per ciò che la vita sin'ora mi ha donato. Forse anche i miei post risentiranno di questo, pubblicherò senza programmare, magari qualcosa di più mio.
Voi, naturalmente, mi farete compagnia, ok? ;)  
Un abbraccio a tutti!!
Alla prossima :)

Laura


sabato 25 febbraio 2012

Il mio viaggio in America - 1997



Buongiorno amici!

A gentile richiesta di Vaty e Patrizia,  oggi vi racconterò del viaggio fatto negli Stati Uniti nell'estate del 1997. Come vedrete la qualità delle foto non è ottima, ma avevo ancora la macchina fotografica col rullino....altri tempi...:)

Più che un viaggio è stato un sogno realizzato, uno di quei desideri che uno ha in fondo al cuore e che ogni tanto rispolvera pensando "prima o poi lo farò". Ecco, io ho potuto farlo ...e non capita di rado che io mi ritrovi, ancora oggi, a percorrere con la mente quelle strade infinite e a ripensare alle persone che ho incontrato o ai paesaggi che si vedono solo nei film western, paesaggi che ho il piacere di mostrarvi oggi.

Il viaggio è durato circa 2 settimane durante le quali ho avuto modo di conoscere non solo i luoghi visitati, ma anche, e soprattutto, me stessa: grazie a quel viaggio ho dovuto superare la paura dell'aereo (ne ho presi quattro: milano/new york - new york/denver e poi al ritorno los angeles/new york - new york/milano), ho scoperto il mio spirito di adattamento e ho condiviso giornate intere con persone che prima non conoscevo. Una grande esperienza di vita.
Tutto questo per vedere loro, i nativi americani che ho sempre ammirato e di cui avevo appreso la storia dai libri e dai documentari. Ricordo ancora la mia grandissima emozione quando ho potuto stringere la mano ad uno di loro, non mi sembrava vero!







Arrivammo all'aeroporto Denver di sera, il sole stava già tramontando quando un pulmino ci portò in albergo. Non visitammo la città, se non con un rapido giro in pulmann senza soste.
Il giorno seguente partimmo verso Taos e Santa Fe (New Mexico) alla scoperta di quelle terre meravigliose e dei suoi abitanti originari. Non solo, il mio desiderio era anche quello di poter vedere con i miei occhi i luoghi in cui visse e lavorò la mia pittrice preferita: Georgia O'Keeffe.


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Nella foto sopra, la chiesa di San Francisco de Asis a Santa Fe. Il nome completo della città è "La Villa Real de la Santa Fé de San Francisco de Asís" e si trova ad oltre 2100 mt sul livello del mare che, uniti alla forte energia spirituale del luogo, mi fecero provare una sensazione inebriante, pace ed euforia insieme...sensazione che ho provato solo lì.





Qui mi trovo davanti al Museo di Santa Fe che ospita molti pezzi originali dell'arte indiana: tappeti, vasellame, gioielli.








Taos Pueblo, riserva degli indiani Tiwa, una delle tribù più conservatrici. Quando siamo arrivati pioveva,  poi le nuvole hanno lasciato posto ad un bellissimo sole.






La montagna dietro le abitazioni in terra rossa (chiamate "adobe"), è la Montagna Sacra e solo i nativi hanno il permesso di accedervi. Le case fotografate si trovano nella parte turistica del villaggio dove gli indiani vendono i loro oggetti di artigianato. Esiste anche una zona dove, giustamente, non è consentito l'accesso ai turisti.









Un altro sito archeologico di rilevante importanza è Mesa Verde, nel Colorado, parco nazionale e patrimonio Unesco. Qui mi trovo davanti al museo, dove ho potuto ammirare non solo alcuni reperti della cultura nativa, ma anche una dettagliata ricostruzione sulle loro usanze: la caccia, la famiglia, le cerimonie sacre.





Ed ecco Cliff Palace, l'insediamento più grande di Mesa Verde costruito sotto le rocce. Gli abitanti della zona erano gli Anasazi, popolo entrato nella leggenda in quanto non se ne conosce l'origine ed il motivo per il quale abbandonarono improvvisamente il luogo. Le costruzioni circolari sono chiamate kivas.






Prima di arrivare nella Monument Valley si incontra questo luogo spettacolare denominato Collo dell'oca, dove è possibile ammirare la gola scavata nei secoli dal Rio Grande.







Monument Valley ed una famigliola indiana che vendeva soprattutto gioielli ed ornamenti per capelli.










Qui sono con Bernard, la nostra guida Navajo. Il momento più suggestivo di tutto il viaggio è stato quando ha suonato per noi il flauto nel silenzio della Monument Valley....ho ancora i brividi quando ci ripenso...










Il meraviglioso Grand Canyon, lungo più di 440 km con il suo fiume, il Colorado. Qui credo di essere stata veramente felice.












Sulla Route 66 con un cucciolo, avrei voluto portarlo a casa ma non era possibile :-)




Ed infine la visita a due famosissime città degli Stati Uniti: San Francisco e Los Angeles. Ho un bellissimo ricordo di San Francisco (foto sopra e sotto, davanti ad un' auto della polizia), con le sue salite e discese, l'interessante architettura degli edifici e la sua vita artistica.
Ho invece un ricordo meno bello di Los Angeles con il suo smog e i grattacieli imponenti, forse perchè io sono molto country :-).  











...........però solo a Rodeo Drive, Beverly Hills,  mi sono sentita diva almeno una volta nella vita!! :-)


Ho tantissimi ricordi legati a quel viaggio: le città fantasma dei cercatori d'oro, il poter toccare con mano la situazione reale degli indiani d'america (a cui dedicherò un post) , e la certezza che una parte di me, un pezzo del mio cuore, sia ancora lì.

Sono felice di avervi portato con me a rivivere una delle più belle esperienze della mia vita, spero abbia fatto piacere anche a voi :)

Pilamaye (grazie in lingua lakota)

Laura







lunedì 20 febbraio 2012

Abbott Fuller Graves



Abbott Fuller Graves è stato un pittore americano i cui soggetti preferiti furono le nature morte e i giardini fioriti (open air).
Nato a Weymouth il 15 aprile 1859, frequentò l'Istituto di Tecnologia del Massachusetts senza però laurearsi. Viaggiò invece tra l'Italia e la Francia e, al suo ritorno a Boston nel 1884, divenne insegnante alla Cowles Art School.

Nel 1891 aprì una sua scuola d'arte sempre a Boston e lavorò anche come illustratore per diverse riviste.
Morì a Kennebunkport il 15 luglio 1936.







 Roses







 Nearing home






 Flirtation






 Still life with flowers and fan






  In a field of flowers





 Woman with flower basket





Floral still life











giovedì 16 febbraio 2012

Decorantic Art si fa in due: è nata la pagina facebook!!



Buongiorno amici!

Una grande novità vi accoglie oggi nel mio "piccolo blog antico".
Molti di voi ne sono già al corrente, ma vorrei darne comunicazione a tutti i lettori!

Il 14 febbraio, è nata la pagina Facebook dedicata al mio blog, e non vi nascondo una certa emozione nel dirlo :-).








Era da un pò che pensavo di crearne una, spinta da tante motiviazioni. Ultimamente un paio di pagine che trattano di arte e storia nel famoso social network, hanno preso spunto dal blog per dedicare album a pittori e illustratori: se ciò, da una parte, mi onora e mi lusinga (mi sento anche di ringraziare gli amministratori di queste pagine per l'attenzione prestata), dall'altra ha fatto nascere in me il desiderio di creare una pagina ufficiale, dove poter pubblicare personalmente le immagini e tutto ciò che riporti me e voi indietro nel tempo, in linea con lo stile Decorantic Art, raggiungendo così un maggior numero di persone.

Inoltre, sarà finalmente possibile condividere una forma d'arte che, per ovvi motivi, nel blog è un pò sacrificata: la musica. 

Per unirvi agli amici già presenti potete cliccare qui o sul banner nella sidebar del blog.

Spero di vedervi numerosi! :-)
A presto e buona giornata!!

Laura

martedì 14 febbraio 2012

Dimmi di sì...






Sir John Everett Millais
Yes
1877





Lord Frederick Leighton
The painter's honeymoon
(link)


Leonard Campbell Taylor
Persuasion
(link)




Pierre Auguste Cot
Spring
(link)





Marc Chagall
(probabile "La Branche" - Il ramo)




"Amore guarda non con gli occhi ma con l'anima"

(William Shakespeare)






venerdì 10 febbraio 2012

Cime tempestose (Wuthering Heights)


S. Valentino è nell'aria e oggi vorrei parlarvi di una delle storie d'amore e ossessione più famose mai scritte: Cime tempestose (Wuthering Heights), e in particolare della versione cinematografica del 1939 diretta da William Wyler, ispirata all'omonimo romanzo di Emily Brontë.







Come spesso accade per i film in lingua straniera, anche a Wuthering Heights venne dato un titolo italiano che non corrisponde alla traduzione: La voce nella tempesta.






Premio Oscar nel 1940 come migliore fotografia in bianco e nero, la storia narra di Heathcliff (Laurence Olivier), orfano di indole oscura, trovato a vagare per i vicoli di Liverpool dal ricco Mr. Earnshaw e portato a vivere con sè e i figli a Wuthering Heights. I rapporti sono subito tesi tra Heathcliff e Hindley (Hugh Williams), il figlio primogenito, geloso dell'amore che il padre nutre per questo ragazzo un pò selvaggio, amore che però viene corrisposto dalla giovane Cathy (Merle Oberon), la figlia di Mr. Earnshaw, attratta forse dal carattere indomabile simile al suo.








Passano gli anni: combattuta tra il suo sentimento per Heathcliff ed i piaceri materiali che potrebbero derivarle dal matrimonio con il ricco vicino di casa Edgar Linton (David Niven), una sera Cathy confida alla sua governante Ellen (Flora Robson) che sarebbe degradante per lei sposare l'uomo che ama viste le umili origini di lui, del tutto ignara che Heathcliff sta ascoltando dietro la porta.





Il ragazzo fugge per terre lontane, con il desiderio di riscattarsi. Nel frattempo, nonostante si sia resa conto dell'errore commesso nell'essersi rivelata con Ellen,  Cathy sposa Edgar, vivendo nel lusso e nell'agiatezza con il marito e con la sorella di lui, Isabella (Geraldine Fitzgerald).
Heathcliff ritorna. Ora è diventato un uomo ricco e raffinato, ma non ha dimenticato le umiliazioni che ha dovuto subire: dopo aver pagato i debiti di gioco di Hingley, costantemente ubriaco, acquista Wuthering Heights. Quando viene respinto da Cathy, pur amandolo ancora, lui sposa Isabella per dispetto.






La storia non ha un lieto fine, i due amanti non vissero felici e contenti, anzi: Cathy, dopo essersi ammalata gravemente, muore tra le braccia di lui. Molti anni dopo, ormai vecchio, Heathcliff la ritroverà nella brughiera, in una notte d'inverno, quando il fantasma di lei tornerà a riprenderlo, questa volta per l'eternità.






Ho sempre amato questo film, una pietra miliare della storia del cinema e ho letto il romanzo diverse volte.
Nel libro, le parole che il nostro eroe romantico pronuncia quando si rende conto di aver perso la sua amata sono le più significative:

"So che degli spiriti hanno vagato sulla terra! Sii con me per sempre, prendi qualunque aspetto, rendimi pazzo, ma non lasciarmi solo in questo abisso dove non posso più vederti"...
Un classico che non può mancare nella nostra videoteca...

 





immagini via google


giovedì 9 febbraio 2012

Grazie Evelin e Vaty!


Buongiorno amici!

Oggi era previsto un altro post, ma si sa: spesso le cose non programmate sono le più belle.
Negli ultimi giorni ho ricevuto due premi da due blogger che ammiro molto: Evelin e Vaty, che ringrazio di cuore, proprio in un periodo in cui mi sto concentrando su progetti futuri.








Ho deciso da tempo di non ricevere più premi, sia per una sorta di disamore verso catene di ogni tipo, sia per la mia impossibilità di ricambiare come vorrei. Questa volta voglio fare uno strappo alla regola, io che già raramente ne seguo, e accetto con molto piacere questi riconoscimenti.

Il primo premio, in ordine di tempo, è da parte di Evelin di Artistica-mente , un blog dove si parla di arte, soprattutto pittura moderna e materica.

Il secondo premio, giunto proprio ieri, è da parte di Vaty del blog A thai pianist, le cui pagine descrivono con grazia e poesia le usanze e le credenze del popolo thai.
Vi invito a visitarli entrambi!! ;)

Ora dovrei raccontare qualcosa di me, in effetti è tanto che non lo faccio.
Quando si ricevono due premi, i punti da elencare sono sempre 7, vero? ;-)

Vediamo un pò....

1) Ho una mamma pittrice e un papà artigiano, di conseguenza fare  "l' artigianartista" era nel mio destino ancor prima che nascessi...;

2) Ho una grande passione per gli Indiani d'America da quando avevo 6 anni grazie ad un libro su Pocahontas regalatomi da una zia, passione che ho avuto modo di concretizzare durante un bellissimo viaggio tra i Navajo nel 1997, uno dei miei sogni realizzati;

3) C'è una frase del Dalai Lama che amo molto: "Non ottenere quel che si vuole può essere talvolta un meraviglioso colpo di fortuna", me la ripeto come un mantra ogni volta che qualcuno fa promesse che non mantiene.......;

4) Ho una collezione di circa 120 angeli che amici e parenti mi hanno regalato in questi anni  a Natale. Nei prossimi post ve ne mostrerò qualcuno;

5) Vivo senza dimenticare, ma non perchè mi leghi al dito ogni cosa.....dicono che si chiami ipermnesia, parolone che significa "ricordare troppo". Per alcuni può essere un dono, per me non lo è. Un'amica mi ha detto, scherzando un pò, che non ho il problema
 di dover fare la lista della spesa...;

6) Ho realizzato due capolavori in carne e ossa...;


7) Non mi ritengo una persona scontata o banale, lo dicono anche gli amici.
Se dicessero "quanto sei noiosa" sarebbe peggio ;-)
 
 
 
foto via Pinterest
  
Ora dovrei girare i premi ad altri blog: per me è davvero difficile, diciamo pure impossibile dover scegliere, quindi vorrei donarli a quei/quelle blogger che, pur avendo centinaia di follower, riescono a rispondere a tutti, con un commento o ricambiando una visita, rendendo più umano questo luogo chiamato blogosfera.

Grazie a tutti!
Alla prossima :)

Laura


martedì 7 febbraio 2012

Le tavole botaniche: tra arte e scienza




Köhler's Medizinal-Pflanzen (titolo completo: Köhler's Medizinal-Pflanzen in naturgetreuen Abbildungen mit kurz erläuterndem Texte: Atlas zur Pharmacopoea germanica) è un atlante illustrato delle piante medicinali pubblicato nel 1887 a Gera (Germania) dalla case editrice Franz Eugen Köhler (1883-1914) sotto la cura del botanico tedesco Gustav Pabst che ha continuato l'opera del medico Hermann Adolf Köhler (1834-1879).

L'opera, di notevole rilevanza dal punto di vista naturalistico, è costituita da quattro volumi che descrivono le piante di interesse medicinale originarie di numerosi paesi europei. I botanici Sitwell e Blunt hanno affermato che "dal punto di vista botanico" essa costituiva "la migliore e più utile collezione di illustrazioni relativa alle piante medicinali".
La caratteristica fondamentale della pubblicazione sono le circa 300 tavole illustrate finemente dettagliate, disegnate con grande accuratezza e professionalità dagli artisti L. Müeller e C.F. Schmidt, riprodotte in cromolitografia da K. Gunther.(fonte Wikipedia)



































Per altre bellissime immagini cliccate qui 


giovedì 2 febbraio 2012

Tea time - l'ora del tè






George Leslie Dunlop
Tea
1885
(link) 






Joseph Caraud
Idle Hours
1863
(link)








William McGregor Paxton
 'Tea Leaves', 1909

(link)






Walter Granville Smith
Cup of Tea
(link)




Carlo Cressini
Et prope et procul
(link)





 Lionel Brookes
Tea rose with a tea pot
(link)






Hanna Hirsch
Tea table in the garden
(link)







*Nella vita ci sono poche ore più piacevoli dell'ora
 dedicata alla cerimonia del tè pomeridiano.*

(Henry James, Ritratto di signora, 1881)